Il Toro si scioglie a Piacenza. Una versione irriconoscibile della squadra che in pochi giorni ha piegato in serie Bologna, Brindisi e Rieti. Uno scontro diretto che i granata falliscono malamente, facendosi bastonare da una UCC Assigeco in palla, perfetta in difesa e molto lucida in attacco. Mouaha e Stewart, 23 punti a testa, non sono bastati a nascondere le falle di giornata. Bisognava fare di più sul campo di un avversario con una sola vittoria nel carnet, ma soprattutto di una rivale nella complicata corsa salvezza.    

Nessuna sorpresa nel quintetto di partenza: Nikolic, Woodson, Mouaha, Stewart jr. e Iannuzzi. Primi punti granata da Mouaha, Iannuzzi e Stewart jr., difese da rivedere. Nikolic fa due falli in meno di 5 minuti, triste presagio di quello che accadrà, Dalmonte lo sostituisce con Donadio. Padroni di casa difendono un vantaggio esiguo, al Toro mancano i punti di Woodson (solo 1 nella prima frazione) e qualcuno dai liberi (6/10). All'americano con la maglia n. 1 Assigeco mette la museruola. Ebeling rileva Stewart jr., Thioune fa respirare Iannuzzi. Sulla sirena dei 24 secondi Donadio dal perimetro firma il primo vantaggio granata della partita (21-22).

Thioune e Mouaha mettono dentro i primi 4 punti del secondo quarto, Manzo chiama il time-out della svolta. Perché Piacenza, con Serpilli e Bartoli, esce bene dalla pausa, alzando il livello di attenzione e aggressività in difesa. Ma è Filoni è il protagonista assoluto del break biancorossoblu (29-28), stavolta è Dalmonte a chiamare il time-out. Sull'asse Iannuzzi-Ebeling Nardò ritrova la via del canestro, ma è una fase in cui UCC gioca meglio. Nikolic trova un canestro di astuzia e di forza dopo un libero sbagliato da Iannuzzi, poi l'uomo di Belgrado commette il terzo fallo di giornata. Il Toro perde troppi palloni in attacco, Serpilli fa centro da lontano, Bradford dai liberi e Piacenza va a +6. Inerzia tutta per i padroni di casa adesso, il raddoppio sistematico confonde le idee ai granata. 43-38 è la sintesi prima dell'intervallo.                     

All'inizio del terzo segmento di partita il vantaggio di Piacenza arriva a 12 lunghezze, il Toro si sfalda sotto i colpi di un avversario che gioca con rabbia e intelligenza. Il break (11-4) è pesante e rischia di indirizzare definitivamente il match. Una tripla di Stewart jr. tiene il Toro in scia, ma lucidità e ritmo scarseggiano. Non è la serata di Avery Woodson, decisamente, e questa squadra non può permettersi di rinunciare al fatturato dell'americano. Sono Mouaha e Stewart jr. a tenere HDL in partita (63-57). Nikolic invece completa la serataccia con un fallo tecnico che lo spedisce definitivamente fuori dalla contesa. È un Nardò opaco e insufficiente. Ultima pausa sul 67-57, ci sarebbe ancora partita.

Woodson mette una bomba che riaccende qualche speranza, ma il fattore della sfida è ancora l'energica difesa di Assigeco. Per la verità, con qualche indulgenza di troppo da parte della terna arbitrale. I secondi chiave sono a cavallo di metà tempo: bomba di Bradford, ennesima palla persa da Nardò in attacco e schiacciata di un irrefrenabile Filoni. Il +14 è una sentenza. HDL è in ginocchio e non riesce nemmeno a contenere il passivo. Piacenza porta la vittoria a casa in scioltezza, centrando il secondo successo consecutivo e risolvendo definitivamente la crisi di inizio stagione. Il finale è 93-75, una batosta che non ci voleva. 

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