Ci sono dei momenti per gli abbracci, per i festeggiamenti. Altri per i ringraziamenti e le riflessioni. Ieri, a Perugia, la Frata “Andrea Pasca” Nardò ha gioito, brindando alla permanenza in una categoria che è costata tanti sacrifici. Ha lottato, il Toro, dando sfoggio delle caratteristiche che tanto adorano e invocano i tifosi – l’impareggiabile Onda Granata, presente in ogni dove. Ha vinto il Toro, prima gara 1 e poi gara 2, a scapito di una coriacea Valdiceppo, che ha onorato sino in fondo una categoria che ora dovrà salutare. È lo sport, è il basket. Ma onore a Perugia.
E onore e meriti al patron Carlo Durante, l’artefice di un’era che sta regalando alla piazza granata una categoria che – va sottolineato – è un lusso e riveste di lustro una città intera. Perché occorre ricordare che la Frata è una neopromossa, che mai prima dell’annata appena in archivio la pallacanestro neretina si era spinta così in alto, che Nardò è pur sempre uno dei bacini d’utenza più piccoli della categoria. E solo con la passione e i sacrifici della proprietà si sono potuti colmati certi gap, lottando spesso alla pari con team che hanno calcato i grandi palcoscenici del basket italiano, in palazzetti che hanno ospitato le gesta di rinomati campioni.
“Non sarà facile, sarà dura e bisognerà soffrire”: lo aveva detto il presidente Ivan Marra in tempi non sospetti, in sede di presentazione, la scorsa estate. C’è tutto un lavoro dietro che va di pari passo con i sacrifici economici, con la consapevolezza che il cielo non potesse essere sempre limpido e colorato come il tramonto di Capo d’Orlando. Ci sono stati momenti bui, sofferti, beffardi. Quelli in cui guardare la classifica era una coltellata al cuore per i tanti che credono, fermamente convinti, che questa squadra avrebbe potuto evitare l’agonia dei playout e lo spettro di una immediata retrocessione.
È stata un’altalena l’annata 2017/18: un’altalena di gioie e rabbia, emozioni e delusioni. Esaltanti vittorie e cocenti passi falsi. Un’annata che ha richiesto scelte dolorose, come le strade separate con l’allenatore della promozione Davide Olive, a cui si intende estendere un sentimento di profonda gratitudine. Così come forte e orgoglioso è il plauso rivolto a Michele Battistini, giovane e preparato coach neretino, che ha trascinato una nave che imbarcava acqua ad un porto sicuro chiamato salvezza. Grazie ad ogni singolo componente della dirigenza, dello staff tecnico, a chi opera in silenzio. Grazie a tutti i giocatori, dai veterani a chi la maglia granata l’ha indossata e poi svestita, ai più esperti e ai più giovani, alle colonne portanti dello spogliatoio e a chi ha fatto le valigie. Grazie e arrivederci all’Onda Granata che mai – per un solo secondo – in casa e fuori, ha smesso di incoraggiare i propri beniamini, macinando chilometri e chilometri di puro amore.
Un amore grande con una certezza nel cuore: la Frata “Andrea Pasca” Nardò ha conquistato, difeso e militerà in Serie B anche nella stagione 2018/19. E lo farà con l’orgoglio di sventolare il vessillo granata in giro per l’Italia. Ancora una volta. Perché certe luci non si possono spegnere. Come il tramonto di Capo d’Orlando, i riflettori di Perugia e il sorriso di Andrea, a cui tutto questo è dedicato.
Articolo a cura di Lorenzo Falangone
Credits foto Andrea Cecere
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